martedì 13 dicembre 2011

Amici, Romani, Concittadini...Italiani!



Ricordate quei lunghi pomeriggi spesi ad inventarsi declinazioni e costruzioni, nella vana speranza di venire a capo di una versione latina non contemplata da nessun Bignami o traduttore?

Avete presente quelle vacanze passate in compagnia di Cicerone, Sallustio e Catilina (al posto della vostra compagna di classe di cui eravate perdutamente innamorati) per presentarsi poi agli esami di riparazione, i primi di settembre, in arretrato di salsedine e con un desiderio d' estate pressoché inalterato da giugno? Io si, ma questa è un'altra storia...

Ebbene, quest'appello è per voi tutti, o nostalgici dei banchi di scuola, e per voialtri che ancora li scaldate (considerate la vostra fortuna!..):
date una spolverata al vostro Castiglioni-Mariotti o qualsiasi altro laterizio voi abbiate usato negli anni di liceo (o tuttora usiate) per tradurre Cornelio Nepote & Co.
E sapete perché?
Perché è di imminente uscita la mia guida turistica "Roma antica a fumetti" per i tipi di Vision s.r.l. interamente in latino.
E già...con oltre 20.000 copie già vendute e dopo le richiestissime versioni in spagnolo, inglese, tedesco, francese, russo e olandese è ora di prossima pubblicazione quella nella lingua più antica della penisola, che tutti considerano morta (intendo l'idioma, non certo l'italico suol...) ed è invece più viva che mai!
A breve verrà fornita tempestiva comunicazione su ora, data e luogo della presentazione ufficiale. Per il momento, vi basti sapere che proprio dalla Città Eterna partirà un Magnificum Iter promozionale che toccherà alcune tra le più importanti città del mondo, di cui Roma, si sa, rimane sempre l'ombelico.
San Paolo, Karachi, Kinshasa, Helsinki, Tokio, Parigi, Capracotta, Buenos Aires, Pinerolo, Santa Maria Capua Vetere, New York, Detroit, Pescasseroli, Genova, Dublino, Broni, Nuova Dheli, Pietra ligure e Cefalù sono solo alcune tappe del tour.
Ad ogni incontro, solo per i primi che arriveranno e comunque fino ad esaurimento scorte, verrà offerta una fumante zuppa d'orzo e fagioli, il mitico pranzo dei gladiatori, accompagnata da sanguinella, cedrata, ginger o chinotto, a scelta.
Per ora non aggiungo altro tranne l'invito, qualora foste interessati, a visitare il sito della casa editrice Vision s.r.l., www.visionpubl.com: qui potrete vedere in anteprima alcune pagine della suddetta guida nonchè della successiva "Pompei-tra passato e presente", sempre da me firmata.

I granelli di sabbia che troverete tra le pagine del vostro dizionario non saranno più quelli dei Bagni Pirata ma arriveranno direttamente dall'arena del Colosseo!

Parola di Tavo

domenica 13 novembre 2011

Una tovaglietta per il vespista




Ciò che vedete qui sopra non è un disegno, per dirla alla Magritte.
Infatti è una tovaglietta e come tale va usata; che siate vespisti o meno, poco importa: la cosa che più conta al mattino, dopo aver ringraziato il Buon Dio, è carburare bene e, se sotto la colazione c'è una bella tovaglietta, meglio ancora.
Bè, può andare bene anche per pranzo e cena, mai limitarsi. Comunque, la cosa importante è che la suddetta è in vendita, basta contattarmi a questo indirizzo mail: maurilio.tavo@libero.it
Consegna in tutta Italia, isole comprese...
Tengo a precisare che l'operazione non ha alcuno scopo di lucro personale: infatti tutto il ricavato sarà devoluto per una giusta causa e tale causa ha nome e cognome: Costante Spaggiari.
Il Costante è un amico mio del bar che frequento sotto casa e tutto ciò che riuscirò a raccimolare con le tovagliette (tolte le spese, ovviamente) andrà a sovvenzionare la disperata ricerca della sua Vespa, un gtr blu del '72 (una "nonna" come la chiamerebbero i pivelli che conoscono solo i plasticoni monomarcia).
Tagliando corto sulla storia di "Scettico blu" (così fu battezzata la Vespa in questione dal suo primo proprietario) vi dico solo che lo Spaggiari, come tutti i vespisti degni di questo nome, è molto attaccato al suo mezzo che ha per lui un altissimo valore affettivo dato che, prima di essere suo, era stato del padre, Pietro Spaggiari, il primo proprietario di cui sopra.
Più avanti non mancherà occasione di parlare di mirabolanti corse, gare vinte e viaggi fatti da Spaggiari  senior e Scettico blu, magari proprio per festeggiarne il ritrovamento.
Per ora c'è solo da dire che Costante è l'unico postino della zona a cui era stato concesso di circolare col suo mezzo, invece che servirsi di quegli asciugacapelli senza marce che le poste italiane hanno deciso di dare in dotazione ai propri dipendenti. E questo perché tutti sapevano quanto il ragazzo tenesse alla sua Vespa, oltre ad essere un asso nel suo lavoro.
Ma da quando è avvenuto il rapimento (chiamarlo furto sarebbe riduttivo) nel quartiere abbiamo seri problemi di posta, ed è un continuo scambiarci corrispondenza da un condominio all'altro, manco fosse Natale.
E ciò è dovuto al fatto che Costante continua a confondere i recapiti: all'inizio la confusione era circoscritta alle cassette postali di ogni singolo edificio ma ora sbaglia addirittura i civici... insomma, non ci sta più con la testa.
Noi del bar lo aiutiamo come possiamo ma non riusciremo a coprirlo ancora per molto e, prima o poi, mi sa che lo licenziano...è solo questione di mesi, forse addirittura giorni.
Per questo la ricerca si fa disperata mentre le speranze si affievoliscono sempre più. Ho pure allertato un mio amico che fa il bagarino a Londra dicendogli di tenere gli occhi aperti su tutte le vespe che dovesse veder circolare: è tristemente noto oramai come molte delle nostre amate siano clandestinamente dirottate oltre Manica.
Quindi, se volete una tovaglietta o se avete visto in giro una Vespa gtr blu del '72 avvisatemi al più presto: il vostro contributo è importante!!!
Ecco di seguito alcuni segni particolari per riconoscere la refurtiva: la"nonna" riporta una visibile ammaccatura sulla scocca sinistra mentre sul portapacchi posteriore ha una cassetta della frutta, di quelle in plastica nera con la scritta "Ortofrutta Nardini" in verde acido; parabrezza classico, col pipistrello nero, rattoppato alla buona nella parte alta a destra con del nastro isolante giallo mentre in basso a sinistra campeggia un adesivo tondo recante la mascotte dei mondiali di Spagna '82 . Infine, sul lato sinistro dello scudo c'è un altro adesivo sbiadito del camping "Etruria Bella" di Castiglione della Pescaia. Targa: LI68173
Aiutate Costante Spaggiari a ritrovare la sua vespa!

P.s.: per la consegna delle tovagliette, ora come ora, mi sono organizzato per Genova e provincia: mi potete trovare presso i circoli "ex-combattenti e reduci" di cui il vecchio Pietro è socio onorario o nelle officine di un paio di meccanici che conosco, previa contatto.... comunque ci si può accordare per altri posti.

giovedì 20 ottobre 2011

Abbiamo tutto il tempo del mondo



Ecco, più o meno, come avreste potuto vedermi un pò di tempo fa, se foste stati dei gabbiani o degli albatros:  se, in un pomeriggio di inizio estate, aveste spiegato le vostri grandi ali sui cieli di Genova, mi avreste sicuramente incrociato a bordo di un vecchio Sopwith Camel. 

Volevo fare gli auguri ad una ragazza, una ragazza speciale, e dato che, modestie a parte, io sto alla fantasia come un pedalò sta all' oceano, per un labirintico processo mentale che non sto qui ad esporvi, mi trovai catapultato con la mente a tante estati fa quando andavo in vacanza al mare. Ero piccolo ma mi è sempre rimasto impresso il caracollare di certi  vecchi aerei che facevano avanti indietro lungo il litorale, come nuotatori da libera balneazione in una vasca olimpionica, seguiti da stanche strisce recanti reclames. Di questi,  quelli che più attiravano la mia simpatia  erano i tardo-pomeridiani... non ne passavano molti ma qualcuno si. Mi sembravano un pò inutili, come gli ultimi colpi di trombetta, uscendo da una festa in maschera, alle tre del mattino: la maggior parte dei bagnanti aveva ormai abbandonato la spiaggia o era dentro qualche alimentare a fare la spesa per la cena... inutili quindi, e per questo ancora più belli. 
Comunque sia, questa digressione mentale mi illuminò sul come recapitare gli auguri alla ragazza: ero molto spericolato, a quei tempi. Adesso, invece...molto di più!

Tralascio, per il momento, della rocambolesca avventura che mi portò ad impossessarmi del biplano in questione e del manuale di volo redatto a tempo di record dal buon vecchio Walter Bottazzi, che in passato faceva consegne con uno Stearman PT-17 "Kaydet"  tra lAustralia e la Nuova Guinea, in compagnia del fedele Ascari (che di cieli se ne intendeva abbastanza, avendo lavorato a lungo nel premiato circo dell'aria "i fanti volanti di Buenos Aires").
Sorvolerò sul viaggio con l'ape del Walter, che mi accompagnò fino all'hangar, e sulle polpette con sonnifero cucinate dall' Ernestina per il mastino a guardia dell'apparecchio.
A dirla tutta, era altro ciò che avrei voluto scrivere su quello striscione...ma, si sa, a volte quello che si vorrebbe davvero non si fa...

 Del resto, la sentenza del Bottazzi a riguardo fu lapidaria: le ragazze certe cose le capiscono senza bisogno di molte parole, anzi le percepiscono. Dopo questa frase sarebbe calato un silenzio da frontiera ma, dato che a fianco di un vecchio che guida un'ape c'è sempre un cane (fateci caso...), Halzeimer, il levriero di Walter, chiosò con un lungo latrato.
Io invece, anche tempo dopo, non mi resi conto che non c'era proprio nulla da fare...  pur essendo sceso da quel biplano, continuai per un bel pò ad avere la testa tra le nuvole... tra l'altro, quella di stare per aria sarebbe la condizione migliore per afferrare le cose al volo...

 Se la trasvolata andò benone, meno bene andò l'atterraggio: non vidi le segnalazioni che, sul far della sera, il Bottazzi avrebbe dovuto approntare presso una radura nell'entroterra ligure. E non potevo vederle dato che quel vecchio sciagurato non le fece proprio!... semplicemente, si era addormentato: me lo confessò giorni dopo ammettendo che, durante una sosta all'autogrill nel viaggio per accompagnarmi, diede una polpetta dell'Ernestina ad Halzaimer ma, con la fame atavica che si ritrova, non potè fare a meno di assaggiarne una pure lui.

Venne a recuperarmi il giorno seguente in pedalò, ovviamente con cane al seguito, presso l'isola di Bergeggi, dove, a notte fonda, avevo azzardato con successo un ammaraggio di fortuna.

 Comunque sia, quel tardo pomeriggio in molti mi videro volare e tra questi, ne son sicuro, anche la ragazza per cui avevo fatto tutto ciò.

Pur essendo passato molto tempo da allora e dubitando che lei ne perda anche solo un po' sui miei scritti, qualora lo avesse fatto, forse potrebbe essersi riconosciuta...non me ne abbia a male... è solo un modo per ridipingere qualcosa che si era un pò stinto, in questi anni... 

Sento rappettare un'ape in lontananza mentre un cane ulula in fondo al lungomare, e poi un gran silenzio di frontiera.

venerdì 27 maggio 2011

... e sottolineo se...


Quello che vedete qui sopra è un pezzo un pò vecchio che ho fatto per un mostra-concorso tenutasi in Papua Nuova Guinea, e precisamente nell'isola di Bougainville: il tema era " A mezza via tra fumetto e poesia" (la rima era fortemente voluta) e in quell'occasione ottenni una menzione speciale della critica per aver centrato in pieno il concetto... peccato solo che la poesia non fosse mia e questo mi tagliò fuori dalla premiazione.
Aveva organizzato tutto Giulio Ascari, che millantava conoscenze in loco, avendo preso parte, a suo dire, all'Esercito Rivoluzionario per la Proclamazione della Repubblica Indipendente di Bougainville, a cavallo tra il 1989 e il 1990; asseriva inoltre di esser stato nella costituente quando, nel maggio del 1990, fu proclamata l'indipendenza.
Fattosiè che a tutti i finalisti venne offerto un viaggio-soggiorno nell'isola: la posta in gioco era golosa e fummo in molti a partecipare, nonostante la quota di iscrizione suonasse abbastanza onerosa (150.00 kine papuane che poi al cambio locale non ricordo bene quanto fosse ma comunque un giro in risciò ci usciva sicuro, e forse anche più).
La gabola, già peraltro collaudata più e più volte dal vecchio Ascari, era quella di far fare le vacanze a moglie e figli, facendoli partecipare al concorso e passandoli in finale ovviamente avendo in mano i giurati, reclutati tra alcuni aborigeni australiani, giunti li per una gara di piroghe. Non entro nel dettaglio della faccenda ma era uno strano giro di fondi e sovvenzioni delle Nazioni Unite per la cultura che Ascari riusciva, con qualche alchemico stratagemma, a manipolare alla grande. Posso parlare tranquillamente dei suoi raggiri perchè intanto non lo prenderanno mai e lui stesso li racconta spesso e volentieri.
Sempre generosissimo, pensò anche agli amici e in molti finirono in finale (e quindi in vacanza):
Loiacono con tre tavole, della sua storia d'amore con la compagna di banco al liceo, tale Irene, testi in endecasillabi dal titolo: "l'ultima campanella"; l' Ernestina che presentò una tavola autoconclusiva dal titolo: "l'ascensore di casa mia", chiaro omaggio alla ben più celebre "l'ascensore di Castelletto" di Caproni; il Bottazzi, con una tavola a tutta pagina dal titolo: "per chi sogna la campagna", ode bucolica di un impiegato che molla tutto e apre un agriturismo; Cortone, con "acquerelli di guerra", 2 ermetiche vignette sulla vita di Ungaretti in trincea.
Io mi arrangiai con l'amico Baglio che aveva un carico non troppo legale da far affondare per non so più quale assicurazione e raggiungemmo gli altri con un vecchio peschereccio.
La sera della premiazione coincise con la gara notturna di piroghe: vinsero gli aborigeni della giuria; poi cena grigliata sula spiaggia, balli e musica fino al mattino. Tutto bene senonchè il Bottazzi volle a tutti i costi improvvisarsi ballerino e invitò a danzare le due samoane che io e Loiacono stavamo corteggiando. Con l' eleganza che lo contraddistingue scontrò una serie di fiaccole che, cadendo, carbonizzarono gli originali dei finalisti.
Il mio invece non lo trovo più, mi sa che l'ho dimenticato a Bougainville... una volta o l'altra vado giù a recuperarlo...

venerdì 29 aprile 2011

Io, Lucia e il nostro cane Brioches



Lo trovai poco prima che lei mi lasciasse; vidi questo spinone che trotterellava sulla battigia, vagabondo, e per questo l'avrei anche potuto chiamare Raimondo, ma siccome appena mi raggiunse si sbranò la mia colazione lo chiamai Brioches. Diventammo subito grandi amici e mi seguì. Il vecchio Ermete Baglio, che conobbi proprio in quel periodo, quando faceva il pescatore e viveva in una roulotte, vedendoci passare boffonchiò che quel cane portava sventura... io non gli badai molto, straparlava spesso, ancor più quando beveva. Il cane invece era allegro, sembrava trovarsi a suo agio dal come scorrazzava qua e là e mi faceva un sacco di feste; certo, non rispondeva mai quando lo chiamavo ma era affettuoso. 
La spiaggia era nella costiera amalfitana e, anche se in quel pomeriggio il cielo era ardesia ligure, io avevo dentro un sole campano. Il fatto è che ai tempi stavo con una ragazza che riempiva i miei giorni come l'azzurro riempie il cielo e non si poteva proprio essere tristi, davvero. Si chiamava Lucia e, ora come ora, tra tanto di lei nei miei pensieri e ricordi, riaffiorano i suoi capelli neri spandersi su un certo suo vestito bianco...oltre alla sera in cui non la vidi andar via... vabbè. Comunque tuttora si chiama Lucia, ma non sono più io a chiamarla ne tantomeno  ad amarla, purtroppo...anche se poi, in fondo, ancora l'amo.
Fatto sta che io e Brioches tornammo alla vecchia casa proprio mentre lei, alla veranda, si stava raccogliendo i capelli dietro la nuca e ogni volta che ripeteva quel gesto era come se un sipario si alzasse incorniciando un magnifico palcoscenico...Brioches corse avanti e fece grandi feste pure a Lucia, anzi anche di più...era proprio un cane di compagnia.
Stavamo in un casolare troppo grande per noi due soli e così avevamo pensato di farne una piccola locanda, in più lei sapeva cucinare bene. In quei mesi passò tanta gente...

E anche di tempo, da allora, ne è trascorso parecchio ma mi ricordo quando, una sera, tornando dal mare con Brioches, non la vidi ad aspettarmi alla veranda; mi aspettava sempre ma quella sera no. E capii.
Fu come se in un lampo quella casa divenisse un rudere, un reperto archeologico di millenni e il bianco e nero si mangiasse tutto il rosso che la facciata sempre aveva sprigionato. Non pensai più per non so quanto, del resto non sapevo neanche a cosa, ogni colore via dai pensieri. Dopo un pò di tempo che mi parvero ere, mi tuffai in acqua e nuotai, parecchio, verso il largo; poi, uscito dal mare, mi asciugai prima che il sole se ne andasse dal mondo e da me; feci un fischio al cane ma non rispose, come sempre. 
Allora, raccolti quattro stracci e due libri, saltai in vespa e me ne andai. Alle spalle un tramonto da grandi occasioni e nel cuore ardesia, ma di quella che si usa per le lavagne a scuola.

Il disegno qui sopra l'ho fatto un giorno che io e Lucia andammo a fare una gita, da una collinetta che sovrasta il golfo di Napoli. L' originale non l'ho più, se l'è mangiato Brioches, maledetto cane. Tra l'altro, tempo dopo, Ermete mi disse che quel cane era già stato di Lucia; di lei e del suo grande amore che l'aveva abbandonata: l' improvvisa comparsa del quadrupede significava anche il ritorno di lui...maledetto cane!

mercoledì 30 marzo 2011

...e i cavalli via che partono!


China e acquerello 5 x 2 metri circa... Questo che vedete è un bozzetto che ho fatto tempo fa, commissionatomi dal circolo ippico "quelli della staffa", gestito da un gruppo di ex-alcoolisti anonimi della bassa padana, tra Broni e Voghera, se non ricordo male. In realtà il suddetto doveva servirmi da riferimento per la messa in opera di un murales da realizzare lungo il bancone del bar del circolo dove, per ovvie ragioni, si sarebbero serviti solo caffè, crodini, spume, panini, tramezzini e patatine. Modestamente, mi ero aggiudicato la realizzazione del progetto vincendo un concorso indetto da "quelli della staffa" e superando i lavori presentati da quasi un centinaio di partecipanti al certamen!!! Quasi dimenticavo di aggiungere che l'auriga con biga faceva parte di un trittico e quindi l'opera finale sarebbe stata composta da ben tre bighe per un totale di 12 cavalli... praticamente una scuderia! Comunque tra i perdenti chi rosicò di più fu Cortone Luigi, acquerellista, che aveva presentato un "cavalli e polvere" niente male, di ambientazione western dal forte impatto ma priva di slancio e dinamismo, francamente. Il capitano di lungo sorso Ermete Baglio, invece, optò per un'interpretazione decisamente marinaresca e presentò il suo "cavalloni", una serie di onde incise sull'ardesia... ambizioso quanto incompreso.
Fu proprio lui che, il giorno dell'inaugurazione del circolo, nonchè dell'inizio dei lavori al bancone, si presentò già oltremodo alticcio e con sottobraccio una cassa di Porto d'annata... Quelli della staffa, sdegnati e risentiti, andarono su tutte le furie (infatti proprio così avevano chiamato i loro cavalli: furia I, furia II, furia III e così via...) e ci cacciarono a scudisciate; a nulla valsero gli inviti alla calma dell' Ernestina che, salita al volo su un bardigiano (furia VII), si diede alla macchia.
Della cassa di Porto e dell'originale del mio bozzetto non ne seppi più nulla ma il capitano, per sdebitarsi del mancato guadagno, mi prestò il suo rimorchiatore per un mese.

sabato 12 marzo 2011

GOLEADA BRASILERA!


Tempo fa, l'università della terza età di San Salvador di Bahia, corso di lettere moderne, mi richiese un lavoro da inserire in una collettiva a tema "un calcio alla cultura", parte finale di una ricerca, tenuta dalla suddetta, su come è percepita, al giorno d'oggi, la voglia di conoscenza e di sapere. L'organizzazione fu curata personalmente dal docente del corso, il prof. Frenk Von Hoppeneimer, olandese trapiantato in Brasile, nostalgico dell' Arancia Meccanica di Cruijff e di quando il calcio era solo calcio. La mostra si concluse con un' amichevole a 7 Italia-Brasile, giocatasi nel campetto in terra battuta dell'oratorio di San Ispirasao de Saudagi-Corcovado, santo locale. La formazione italiana: Baglio in porta, Ascari (specialista di collage) e Bottazzi difensori, io e Loiacono fasce fluidificanti, Cortone l'aquerellista a centrocampo e come punta l'oriundo Zelio Sisto Sebastao detto Zesè; allenatore, o meglio allenatrice, Ernestina Fumagalli. Nonostante l'arbitraggio del prof. Von Hoppeneimer, smaccatamente partigiano verso la squadra di casa, riuscimmo a battere il Brasile ai tempi supplementari, con una pennellata nel set da fuori area di Cortone, che da ragazzo aveva giocato in seconda categoria. 
Gli originali sono stati scambiati con quelli della squadra avversaria come gesto fraterno, a fine partita.
La sera, alla festa, il prof. Von Hoppeneimer, visibilmente sbronzo, tenne banco con le sue teorie sul calcio totale e i mondiali del '74  ma solo l'Ernestina rimase ad ascoltarlo rapita mentre le lampadine delle luminarie dondolavano e dondolavano. 

venerdì 25 febbraio 2011

Vespissimo!


Questa striscia, qui in un abbacinante tennicolor, ha fatto parecchia strada!...mi fu commissionata tempo fa dal vespa club di Karachi (Pakistan) per festeggiare il loro primo lustro di vita: non piacque affatto al presidente che la rifiutò, adducendo  puerili scuse e negando il compenso... la verità è che avrebbe voluto fosse rappresentata una vespa PX, come quella che ha lui, ma io ho un TS del '76 e quello ho disegnato (...più o meno). 
Per contro, la suddetta fu molto apprezzata dal vespa club di Khatmandù (Nepal) che ne volle fare degli adesivi per festeggiare i suoi 7 anni e mezzo di vita. Venni ricompensato con la tessera di socio onorario, cinque adesivi, una spilletta commemorativa, una latta da 4 litri di  vernice (rosso... khatmandù) e un biglietto di sola andata per brindisi: il resto del viaggio per partecipare alla festa era a mie spese.
Cus cus e pollo al curry come se piovesse, belle donne e vespe da tutto il nepal (alcuni pezzi unici come la vespa militare utilizzata dalla legione francese nella guerra d'Algeria e un'ape calessino degli anni '50 color celeste bacinella, conservata d.o.c.): fu davvero una bella festa con tanto di gimkana per gli iscritti.
L'originale della striscia l'ho barattato durante il viaggio di ritorno con un passaggio per Bombay. Di li mi imbarcai  clandestinamente sul postale Calcutta-Genova che però fu dirottato da alcuni contrabbandieri di sigarette usate. Ritornai a casa molti mesi dopo... e smisi subito di fumare.

mercoledì 16 febbraio 2011

Mexicheggiando..

Pennarello su f6 dal titolo: "nuvole e messico" (originalità disarmante, lo so).
Con questa illustrazione ho partecipato ad una collettiva, tenutasi qualche anno fa a Tijuana, organizzata dal circolo scacchistico della città nell'ambito del gemellaggio Italia-Messico intitolato "sotto la stessa bandiera (...più o meno)".
Della rappresentativa italiana facevano parte, tra i tanti:
il Bottazzi con "giù la testa", vibrante olio su tela che omaggiava l'omonimo film di Sergio Leone e la rivoluzione messicana;
l'Ernestina Fumagalli, di anni 85, con "nebbia a Tijuana", fumoso acquerello di un interno bar con atmosfere da pianura padana;
il capitano di lungo sorso, al secolo Ermete Baglio, con "approdo a Tulum dopo un naufragio", acquaforte autobiografico (a suo dire...).
Gli originali sono stati tutti biecamente trafugati, durante il rinfresco a base di tacos e tequila, più tequila che tacos...
Secondo l'Ernestina, gli artefici del colpo andavano ricercati tra i componenti del gruppo mariachi "cielito lindo" chiamati, come da tradizione, ad allietare la fiesta; infatti la formazione, composta da 6 violini, 3 trombe, una vihuela, una chitarra spagnola e un guitarròn si ripresentò, dopo una breve pausa, con una tromba e un violino in meno. Gli altri elementi non seppero dare informazioni a riguardo...il sole dardeggiava basso all'orizzonte e la tequila scorreva a fiumi.

mercoledì 9 febbraio 2011

lunedì 7 febbraio 2011

POMPEI


Mi raccomando non fatevi scoraggiare da questa immagine fuorviante! ciò che vi è rappresentato è successo mooooolto tempo fa!... ora non c'è alcun pericolo che vi cada qualche pietra in testa...davvero! tra l'altro non ci resta più molto: che ci volete fare, son passati quasi 2000 anni e ben due guerre mondiali, mica una! Vabbè, nella prima Pompei rimaneva un pò fuori mano rispetto al fulcro del conflitto e poi i bombardamenti non erano certo all'ordine del giorno ma, durante la seconda, piovevano certe bombe...! e poi stava proprio ad un passo da Napoli, che di bombardamenti ne ha visti assai!
...non è che la fortuna può continuare ancora per molto: il tempo è galantuomo ma è anche tiranno!
Quindi, fossi in voi, a Pompei io ci andrei!

E se proprio non riusciste ad organizzarvi nemmeno per un fine settimana, non disperate! c'è la guida turistica a fumetti "Pompei tra passato e presente", scritta e disegnata da me e colorata ottimamente da Giulia Bracesco, per la casa editrice Vision s.r.l.... li dentro trovate ancora tutto al suo posto!


sabato 29 gennaio 2011

un classico



Con questa tavola autoconclusiva ho partecipato, tempo fa, ad un concorso a premi bandito dal Circolo giovani Canottieri di Addis Abeba. Tema: i classici. il bando non contemplava tavole a fumetti ma io travisai... già questo, di per sé, un classico. Fui comunque accettato, fuori concorso, ed il mio lavoro fu esposto insieme a tutte le altre illustrazioni.
Per la cronaca, vinse il primo premio "partitella, pane e mortadella sui prati a pasquetta" di tale Walter Bottazzi, Sassuolo, un quadro in stile post-impressionista con chiari rimandi (e sospetto di captatio benevolentiae) alla ben più celebre "colazione dei canottieri" di Renoir.
Il secondo premio andò invece a "baci sul torpedone" (sottotitolo: "ritorno dalla gita scolastica") di Giuseppe Loiacono  IV B liceo classico (...manco a dirlo) Orson Wells - Palermo.
Gli originali sono andati perduti nel corso della rievocazione storica tenutasi dopo la premiazione.
Il buffet è saltato letteralmente in aria. Nessun ferito ma tutti a pancia vuota, tranne il Bottazzi che si era portato due panini da casa.
Comunque, tempo dopo provai a riciclare la tavola in questione per il contest della rivista Mono numero 6, tema: i classici della letteratura... non vinsi, ma solo perché scoprirono che l'opera non era inedita, ne sono straconvinto!

giovedì 27 gennaio 2011

mercoledì 19 gennaio 2011

che fai, non ridi?

titolo: non ridi?
Illustrazione per una mostra tenutasi nel novembre del 2007 alle isole Galapagos, per la precisione nell'isola di San Cristobal (Chatam), nell'ambito della rassegna "i pagliacci", tema molto sentito in tutto l'arcipelago.
L'originale è andato perduto durante il buffet in piedi organizzato dalla pro loco. Si sospetta un'iguana marina, ricoverata il giorno dopo per indigestione...

lunedì 17 gennaio 2011

AVANSPETTACOLO

Questa fa parte di una serie di illustrazioni a tema avanspettacolo e varietà. China e acquerello.

sabato 15 gennaio 2011

AVVISO AI NAVIGANTI!


Il tema del numero 7 della rivista Mono, edita da Tunuè, era: CRISI e questa è la tavola che ho scritto e disegnato. Buona lettura e ...a tutta randa!!!


mercoledì 12 gennaio 2011

de andrè

da "città vecchia" e "via del campo"




"...li troverai là col tempo che fa, estate e inverno,
a stratracannare a stramaledir le donne, il tempo ed il governo"

"...via del campo ci va un illuso a pregarla di maritare
a vederla salir le scale fino a quando il portone è chiuso"

venerdì 7 gennaio 2011

POMPEI


E, per concludere, la tavola definitiva colorata alla stragrande dall'amica Giulia Bracesco, come tutte le altre tavole della guida turistica a fumetti "Pompei-fra passato e presente"!
Guida che potrete richiedere direttamente alla casa editrice Vision, il cui sito è qui.
...Certo che, se siete di Genova e dintorni, cosa c'è di più bello che chiederla direttamente all'autore, che poi sarei io? no dico...vi pare poco?
Tavormina Maurilio consegna in vespa a domicilio!!!

...e ho fatto pure la rima!

martedì 4 gennaio 2011

Pompei a fumetti! 5

...e finalmente il ripasso a china!...

lunedì 3 gennaio 2011

Pompei a fumetti!4

Ecco qui la matita definitiva!...